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Bugatti Divo, richiamo alle corse

La Casa francese, produttrice di auto da record, introduce nuovi concetti aerodinamici ed interessanti studi riguardanti i materiali su una delle vetture più estreme.

La Bugatti Divo in mostra al Salone di Ginevra 2019

UN PASSATO CORSAIOLO. Nell’ideologia comune, la Bugatti è sempre stata una vettura “giocattolo” per ricchi, fatta di lusso sfrenato ed apparentemente con poca storia alle spalle. A differenza di quanto si possa pensare, però, la Casa Francese (di origine italiana) ha avuto una grande storia nel motorsport, non solo record di accelerazione e velocità: la Divo è l’incarnazione di questo passato. Il nome, infatti, è un tributo ad Albert Divo, pilota francese che corse con la Bugatti negli anni ’20 vincendo due volte la Targa Florio, storica corsa che si disputava in Sicilia.

Scatto che ritrae le particolarità aerodinamiche della Divo, estrema in tutto

UN’AUTO ESTREMA. Presentata al Salone di Ginevra del 2019, la Divo è stata costruita in 40 esemplari già venduti prima della presentazione al pubblico ed è basata sulla Chiron, con uno stile più aggressivo a ricordare la Bugatti Vision Gran Turismo, auto virtuale del celebre videogioco giapponese.
A differenza della Chiron, la Divo è stata pensata molto più per un uso in pista che su strada: è stata notevolmente migliorata l’aerodinamica con l’aggiunta di prese d’aria maggiorate e minigonne più rastremate, oltre ad una vistosa pinna che convoglia l’aria all’ala posteriore. Inoltre, anche i cerchi sono stati studiati per avere un effetto aerodinamico con raggi scanalati, oltre ad esservi molle ed ammortizzatori più rigidi.

Il retrotreno della Divo in cui si nota la pinna che dal tetto converge all’ala posteriore, in una foto scattata al Salone dell’Auto di Torino 2019

I gruppi ottici allo xeno hanno un design molto particolare con scanalature per quanto riguarda i posteriori, mentre gli interni della Divo ricordano molto quelli della Chiron nonostante siano stati rivisti per ridurre il peso. Fibra di carbonio ed Alcantara sono i materiali più usati, oltre ad esserci un isolamento acustico ridotto ed un sistema audio più leggero.
Il motore è un V16 quadri- turbo da circa 1500 cv che spinge la Divo a 380 km/h di velocità massima, mentre il cambio è a doppia frizione a 7 marce. La vettura è stata collaudata sulla pista di Nardò e dal famoso collaudatore Loris Bicocchi.

[Autore articolo: Alessio Zanforlin]

Dettaglio frontale del muso e del faro con la sua particolare forma

Gli scatti completi della Divo sono disponibili in:

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