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Jeep Avenger 2023, benvenuti tra futuro e tradizione

Un modello che guarda all’innovazione, senza trascurare il passato. Abbiamo provato la Jeep Avenger, nuova frontiera del Marchio americano.

Jeep Avenger
La Jeep Avenger della prova.

Non solo elettrico. Già, il modello di casa Jeep si rivolge anche alla propria storia per scrivere una nuova pagina. Mantenendo parte della classica identità che da sempre contraddistingue la Casa statunitense, infatti, la Jeep Avenger rimarca il proprio carattere. Estetica accattivante e stile massiccio, quindi, rappresentano anche l’inizio di un nuovo corso. Il tutto, poi, è unito ad una meccanica che sa ancora trasmettere emozioni. Capiamo meglio, allora, la vettura sotto diversi punti di vista, descritti nel nostro approfondimento.

Da necessità a virtù

Spesso si dice che per comprendere il futuro bisogna prima conoscere la storia. Effettivamente, come vedremo dettagliatamente nei paragrafi successivi, la Jeep nasce da un momento particolare che le donerà l’identità ancora presente oggi. Il nome della Casa americana, dunque, in realtà deriva dall’abbreviazione “G.P.” che in inglese significa “General Purpose, ovvero “multiuso“. Le due lettere, infatti, nella lingua si pronunciano “Jeep“, da qui perciò il nome che conosciamo tutti. Il mezzo militare creato durante la Seconda Guerra Mondiale, quindi, doveva essere versatile ed, appunto, utilizzabile in diverse condizioni estreme.

Mirafiori Motorvillage
“Jeep” impresso sul cofano dell’Avenger.

Nasce, così, un fuoristrada altamente resistente che diventerà un emblema. La produzione di questo veicolo viene commissionata alla Willys Overland ed alla Ford che lo produrranno in circa 278 mila esemplari. In particolare, tutti chiameranno la “G.P.” semplicemente “Willys“, proprio perché resa famosa dall’omonima Casa americana. Le caratteristiche del fuoristrada, però, erano le stesse della Ford per motivi militari. La nascita vera e propria del marchio Jeep, invece, è controversa. A farsene carico è proprio la Willys Overland che, dal 1943 in poi, tenta di registrare il nome ufficialmente. Ci riuscirà nel 1945, quando verrà commercializzata la prima Jeep civile, chiamata appunto Civilian Jeep (CJ).

Museo dell'Automobile di Torino
La “G.P.” dell’esercito americano, esposta al Museo dell’Automobile di Torino. Le 9 feritoie frontali identificheranno i modelli Ford, mentre i veicoli con 7 sono simbolo della Willys Overland.

Jeep Avenger, lo stile

Le caratteristiche storiche di una vettura massiccia, resistente e versatile, dunque, sono state mantenute ancora oggi. Un esempio è la Jeep Avenger, presentata a gennaio 2023 con l’intenzione di scrivere un altro glorioso capitolo del Marchio. Dopo il rilancio degli ultimi anni grazie a FCA prima e Stellantis ora, infatti, la Casa ha pensato ad un crossover da affiancare alle già conosciute Cherokee, Grand Cherokee, Compass, Wrangler e Renegade. L’Avenger, dunque, racchiude in sé diversi concetti stilistici visti sui precedenti modelli ma con linee innovative.

  • Jeep Avenger
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  • Jeep Avenger

Iniziando dall’anteriore, come indicano le immagini sopra, l’Avenger mostra un design accattivante, risaltando i “muscoli” su cofano e passaruota ma mantenendo fluidità. Il frontale, poi, presenta la classica calandra a 7 feritoie, un chiaro richiamo al passato ed alla tradizione, insieme a gruppi ottici inediti. Particolari, infatti, i fari a LED sottili e divisi in due aree, formando complessivamente un’unione con la calandra. Nella zona bassa, invece, troviamo una griglia a nido d’ape con una cromatura color argento.

Fiancate e posteriore

Scorrendo lungo le portiere della Jeep Avenger, notiamo ancora le linee pulite che si uniscono alle forme in alto e bassorilievo dei passaruota anteriori e posteriori. Nella zona del brancardo, poi, troviamo un rinforzo in plastica nera che rimarca lo stile avventuriero Jeep, in cui tra l’altro spicca il logo. La silhouette della vettura, inoltre, è resa semplice anche grazie all’armonia tra parabrezza, tetto ed il leggero spoiler posteriore che, insieme, creano dinamicità.

  • Jeep Avenger
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  • Jeep

Come avrete notato, la linea del passaruota posteriore si congiunge con i gruppi ottici del retrotreno, anch’essi particolari ma che riprendono alcune forme già viste, ad esempio, sulla Renegade. Per il resto, il lato B del crossover Jeep è semplice ma non banale, ricalcando le linee di altri modelli più imponenti del Marchio. Un esempio è la zona del lunotto e portellone bagagliaio che ricorda le forme presenti sulla Compass, prova del fatto che l’Avenger non è uno stravolgimento ma la continuità nel tempo, rinnovata. I rinforzi visti nella parte bassa di anteriore e fiancate, poi, sono ripresi anche al retrotreno in maniera più massiccia. La cromatura color argento ed il terminale di scarico piatto nella zona inferiore, quindi, vanno a concludere lo stile dell’Avenger.

Jeep Avenger, alcuni dettagli curiosi

Il crossover americano si distingue non solo per le sue linee ma anche per alcuni elementi interessanti quanto unici. Jeep, infatti, ha pensato a dettagli da “scoprire” in diverse zone della vettura, come la coccinella sul tetto. Già, è stato riprodotta una coccinella vera e propria in altorilievo, a ricordare che l’Avenger è nata anche per convivere con la natura. Questo concetto di libertà ed avventura, inoltre, è ribadito sulla parte bassa del parabrezza. Qui è raffigurata, in maniera stilizzata, una persona che guarda il cielo con il cannocchiale. Ritornando un attimo sul tetto dell’abitacolo, la vettura adotta un’ormai tipica antenna a “pinna” che dona non solo maggior aerodinamica ma anche più dinamicità alle forme del veicolo.

  • Jeep Avenger
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Riguardo, invece, altri elementi di dettaglio, sulla griglia anteriore a nido d’ape è incastonata una placchetta che raffigura il classico frontale Jeep. Questo, infatti, è formato dai due fari tondi laterali separati dalle 7 feritoie verticali. Il disegno, inoltre, è ribadito sui cerchi da 18″. L’ultimo aspetto che descriviamo riguarda il portellone del bagagliaio. Grazie ad un comando si può decidere fino a quale altezza si deve aprire automaticamente il portellone. La funzione, infatti, evita il contatto dell’elemento ad esempio con il soffitto del garage, se quest’ultimo è troppo basso. La memorizzazione della quota, dunque, avviene tenendo premuto il pulsante rosso interno, stesso procedimento se si vuole ritornare all’apertura standard.

Gli interni

L’abitacolo della Jeep Avenger è anch’esso semplice ma curato. La plancia è “ammorbidita” grazie a zone raccordate e tonde, come la parte di color giallo. La pulizia generale, inoltre, è data anche dall’ormai classico display centrale touchscreen, in questo caso da 10,25″. Questo elemento, dunque, consente di recuperare spazio grazie alla presenza ridotta di comandi fisici, con conseguenza, ad esempio, il vano portaoggetti che scorre davanti al passeggero. Di fronte alla leva del cambio, tra l’altro, si trova il sistema per la ricarica wireless del cellulare, mentre per i passeggeri posteriori vi è una presa USB sul tunnel centrale.

  • Interni Jeep Avenger
  • Interni Jeep Avenger
  • Interni Jeep Avenger
  • Interni Jeep Avenger
  • Interni Jeep Avenger
  • Interni Jeep Avenger
  • Interni Jeep Avenger
  • Interni Jeep Avenger
  • Interni Jeep Avenger
  • Interni Jeep Avenger
  • Interni Jeep Avenger
  • Interni Jeep Avenger

Interessante, inoltre, lo stile dei sedili. Le cuciture, infatti, “sfumano” il colore dello schienale, creando un piacevole effetto visivo. L’abitacolo, quindi, complessivamente è curato, oltre che comodo e relativamente spazioso. I loghi “Jeep” ed “Avenger“, poi, sono richiamati sia sulla plancia che sui sedili. In particolare, la versione Summit provata da noi è dotata delle maggiori comodità ed optional, dunque tutto ciò che di meglio può offrire la Casa. Interni in pelle, molte funzionalità e controlli alla guida, ad esempio, sono alcuni degli elementi presenti. Il bagagliaio della versione benzina provata ha una capienza di 380 litri, ridotta a 355 per il modello elettrico.

La prova della Jeep Avenger

E giungiamo al momento dinamico, il test drive. La prova del crossover americano è stata effettuata su strada, esaminando diversi aspetti del mezzo. Innanzitutto le dimensioni della Jeep Avenger sono 4,08 metri di lunghezza, 1,72 m di larghezza e 1,53 m d’altezza. Come già anticipato, la versione della nostra prova è la Summit, motorizzata con un propulsore a benzina da 1200 cc (1999 cc per l’esattezza) che eroga 100 cv di potenza sull’asse anteriore. Il cambio, dunque, è un manuale ad “H“, come vuole lo stile Jeep, a 6 marce + RM, relativamente scattante soprattutto con i rapporti bassi. In questa fase, infatti, le cambiate avvengono in maniera abbastanza rapida, grazie a rapporti non troppo lunghi fino alla terza marcia ed al motore abbastanza reattivo.

  • Motore Jeep Avenger
  • Motore Jeep Avenger
  • Motore Jeep Avenger

Il test su strada ci ha dato delle buone impressioni. La vettura assorbe bene le asperità, come vuole una vera Jeep, oltre che essere confortevole. La seduta e la visuale di guida sono anch’esse discrete. Queste, infatti, consentono un buon controllo di ciò che accade attorno a noi, anche grazie agli specchietti delle giuste dimensioni rispetto al veicolo. A tal proposito, la Jeep Avenger del test è fornita di sensori e telecamera a 360°, oltre ai tanti sistemi ADAS di Livello 2. Tra questi ricordiamo l’Automatic Emergency Braking, con riconoscimento di pedoni e ciclisti, e l’Adaptive Cruise Control. Inoltre, l’Avenger dispone dell’Hill Descent Control Selec-Terrain che consentono di superare anche pendenze ed asperità più impegnative. Quest’ultima tecnologia è selezionabile in ben 6 modalità, ovvero Normal, Eco, Sport, Snow, Mud e Sand.

  • Interni Jeep Avenger
  • Interni Jeep Avenger

Le altre sensazioni alla guida

Concludiamo descrivendo altri aspetti percepiti durante il test della Jeep Avenger. Bisogna precisare che la vettura è più bassa complessivamente rispetto alla Renegade ma ha la stessa altezza da terra. Incredibile, dunque, il grande lavoro svolto in tal senso al fine di migliorare sia l’aerodinamica che il baricentro. Il mezzo, quindi, risulta ben assettato e preciso, anche nei cambi di direzione, con una buona tenuta per essere un crossover. Il volante, poi, è piatto nella parte inferiore, permettendo una maneggevolezza anch’essa positiva. La frenata, infine, varia a seconda della modalità di marcia scelta, ad esempio incrementando di intensità quando si agisce sul pedale. Il tutto, tra l’altro, è aiutato da un notevole freno motore.

Stellantis & You Torino
Il logo Stellantis sulla portiera della Jeep Avenger provata presso il Concessionario di Corso Cattaneo, a Torino.

Per tutti questi motivi, la Jeep Avenger è stata premiata come auto dell’anno 2023, diventando un punto di riferimento nel suo segmento e non solo. Le tecnologie e gli studi proposti, infatti, mostrano l’efficienza di un veicolo versatile, proprio come vuole lo stile Jeep. Non abbiamo avuto possibilità di provare l’Avenger fuori strada (speriamo di farlo presto), ma siamo sicuri che le doti elencate si esaltano come sull’asfalto. Prossimamente debutterà anche una versione elettrica che dovrebbe avere trazione integrale, dunque la attendiamo con interesse. Riguardo i colori disponibili, la Jeep Avenger la si può scegliere Lake, Granite, Ruby, Snow, Stone, Sun e Volcano. Le versioni, invece, sono Altitude, Longitude e Summit, oltre all’elettrico.

Stellantis & You Torino
L’Avenger color Granite.

Si ringrazia il concessionario Stellantis & You – Torino per la possibilità data e la gentilezza.

[Autore articolo e prova: Alessio Zanforlin]

Fonti informazioni verificate:

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