Alpine A110 S, una giornata sulle strade del Lago di Como
La rinascita del mitico modello storico si incarna nell’Alpine A110 S, vettura dalle linee sportive, carattere da pista e guida piacevole.

Il nome della Casa francese è molto conosciuto da diversi appassionati. Alpine, infatti, è diventata famosa soprattutto tramite l’esperienza nei Rally durante gli anni ’70. Proprio in quel periodo nasce l’A110, modello che passerà alla storia per stile, tecnica e risultati. Ad oggi, quei momenti epici rivivono anche grazie ad uno dei modelli più performanti della gamma, l’Alpine A110 S che, come indica la lettera, rappresenta sportività. Azeta Motori, grazie ad Alpine Italia, ha provato la vettura Oltralpe sulle stradine che costeggiano il Logo di Como, per un’esperienza di guida incredibile. L’itinerario, poi, si è concluso all’Autodromo di Monza, luogo simbolo della velocità internazionale nonché modo per onorare l’impegno attuale di Alpine nelle competizioni.
Rievocando il passato
Spesso si dice che per prevedere il futuro si debba conoscere la storia. Effettivamente molti modelli recenti riprendono questo concetto, riguardando a ciò che ha contraddistinto il marchio negli anni. Alpine è un esempio in tal senso, in quanto ha riportato in auge un nome caro a molti. Negli anni ’70, come anticipato, i Rally iniziano un percorso di rivoluzione che, soprattutto nel decennio seguente, si esaspererà con il Gruppo B. Il via di questo cambiamento è rappresentato da modelli alternativi, come l’Alpine A110, coupé francese dalle prestazioni interessanti. La vettura blu, come tradizione vuole per i colori nazionali, infatti, diventa un mito nei Rally, grazie alla linea allungata, bassa e fluente, quasi più di vettura da pista.




L’Alpine A110 1800 del 1963, in mostra al Museo dell’Automobile di Torino.
Disegnata dal torinese Giovanni Michelotti, l’Alpine A110 rivoluziona il mondo delle gare. Come spiegato nel dettaglio in “The Golden Age of Rally“, infatti, fino a quel momento i Rally erano ritenuti una vetrina per promuovere robustezza e prodotti di serie in condizioni estreme. Alpine, invece, crea una vettura nata per vincere. Carrozzeria in fibra di vetro, motore Renault 4 cilindri (1600 cc e poi 1800) posteriore a sbalzo e linea definita “berlinette” in francese, porteranno la Casa ad ottenere grandi risultati tra il 1970 ed il 1971. Alcuni esempi sono le vittorie al Rally di Sanremo, Acropoli e Marocco, oltre ai diversi Titoli Internazionali, come il Campionato Marche 1973. Tutto ciò, ad oggi, rivive grazie all’Alpine A110 S, derivata anche dall’esperienza in Formula Uno.




L’Alpine A522 del 2022, durante il GP di Imola. L’anno sancisce l’inizio della nuova era Formula Uno, segnata da profondi cambi regolamentari.
Alpine A110 S, la linea ed il frontale
Così giungiamo nel 2023, esattamente 50 anni dopo il primo Titolo Internazionale Marche vinto da Alpine. Anche per questa ricorrenza, quindi, nasce l’Alpine A110 S, vettura performante dalle linee che riprendono il passato. Il modello, infatti, presenta una forma molto simile alla sua antenata, quindi ancora bassa e fluente. Nel dettaglio, le dimensioni sono 4181 mm di lunghezza, 1980 mm di larghezza, 1252 mm d’altezza e 2420 mm per quanto riguarda il passo. Il peso, invece, si aggira tra i 1109 ed i 1140 kg a vuoto a seconda delle configurazioni. Dunque, il modello odierno mantiene ancora forme compatte e molti richiami al passato, racchiusi in un look complessivo definito “grintoso ed elegante” da Alpine stessa.





La silhouette dell’Alpine A110 S.
Iniziando dal frontale, esso riprende molto del modello anni ’70. Il primo esempio è dato dal cofano, elaborato con una forma particolare nonché iconica, quindi ideato con aree in alto e bassorilievo. In particolare, il “muscolo” centrale che scorre sul cofano ricorda l’elemento classico degli anni ’70. L’Alpine A110 S, poi, presenta il muso con gruppi ottici storici ma in chiave moderna. Dunque, troviamo due proiettori tondi accoppiati ad altri di forma più allungata, anch’essi esaltati da un altorilievo. La vettura in versione S, inoltre, adotta diversi elementi risultato di un interessante studio aerodinamico. Con l’ “Aero Kit“, infatti, si ha una lama anteriore in fibra di carbonio, posizionata nella parte bassa del veicolo. Infine, il frontale è completato da due prese d’aria laterali ed una griglia centrale più ampia, sopra la quale campeggiano le lettere di “Alpine” in maiuscolo.





I dettagli frontali.
Il retrotreno
La linea moderna ma classica dell’Alpine A110 S prosegue verso il posteriore, scorrendo lungo le fiancate semplici e con dettagli interessanti. Uno dei primi elementi che si notano è sicuramente l’area in bassorilievo sulle portiere, chiaro richiamo al passato. Inoltre, il logo Alpine è riportato sopra il passaruota anteriore, da entrambi i lati, mentre lo sportello del serbatoio carburante è a destra. I tre tratti caratteristici della versione, poi, sono impressi sul montante C. Qui, tra l’altro, si nota anche il cambio di colore con il tetto in carbonio, il quale è ribassato nella parte centrale. La zona incava tonda a ridosso delle maniglie, inoltre, riprende i contorni dei fari anteriori. Il tutto, però, è racchiuso in uno stile unito e fluente.








Le fiancate ed i particolari inerenti.
Così arriviamo al retrotreno, compatto e più corto rispetto l’anteriore. Il lunotto integra la griglia di raffreddamento motore che, a sua volta, si unisce allo sportello del piccolo vano bagagli. Al posteriore, infatti, troviamo uno spazio di 100 litri che, sommato ai 96 del vano anteriore, raggiunge i 196 complessivi. Tornando all’estetica, ciò che indubbiamente spicca è un’ala in fibra di carbonio, anch’essa parte dell’Aero Kit e che dona ancor più sportività e deportanza al modello. L’Alpine A110 S, poi, presenta un grande terminale di scarico centrale di forma esagonale, unito al diffusore inferiore. Infatti, la vettura è anche dotata di un fondo che aumenta l’efficienza aerodinamica e che scorre sotto il pianale. Infine, il retrotreno si conclude con i proiettori, allungati orizzontalmente e “tagliati” dalla linea del corpo vettura superiore, insieme al nome del modello a caratteri maiuscoli e posizionato al centro.








Il posteriore.
Alpine A110 S, la sportività degli interni
Parlando dell’abitacolo, la compatta Oltralpe rispecchia la grinta e lo spirito descritti già per la carrozzeria. Innanzitutto l’Alpine A110 S è una vettura biposto, prima caratteristica che esplicita il DNA del mezzo. I sedili avvolgenti ideati da Sabelt, infatti, hanno uno stile Racing ribadito dal guscio esterno in carbonio e dalla “feritoia” centrale. Inoltre, questi aspetti sono accentuati dalle cinture personalizzabili, passanti all’interno di un supporto collegato al sedile. Quest’ultimo, poi, presenta finiture piacevoli, come le cuciture arancioni e la targhetta Alpine sullo schienale. I sedili, quindi, grazie all’impostazione bassa, immergono guidatore e passeggero all’interno dell’abitacolo, diviso da un tunnel centrale molto particolare. Nella parte superiore di esso, infatti, si hanno alcuni comandi, tra cui quelli di accensione e modalità di marcia, mentre l’aera inferiore presenta un vano portaoggetti ed entrate USB.







Sedili ed interni.
Inoltre, la struttura centrale in fibra di carbonio ospita anche la chiave di accensione. Questa, a sua volta, è inserita all’interno di una custodia rifinita dei colori vettura, oltre che griffata Alpine. I dettagli cromatici, poi, sono riportati in tutto l’abitacolo, compresa la plancia. Analizzando il cruscotto, quindi, esso è “minimalista”, al fine di incarnare il più possibile lo stile corsaiolo del mezzo anche negli interni. I comfort e le funzionalità essenziali di una vettura di serie, però, sono comunque presenti. Dunque, nella zona centrale troviamo uno schermo touchscreen da 7″ per le diverse funzioni multimediali, come navigatore e connettività. Al di sotto di esso si hanno alcuni pulsanti utili, ad esempio, per attivare e disattivare Start & Stop e mantenimento di corsia. Dietro al volante, invece, si ha il cockpit con le informazioni di guida. Infine, da notare il vano portaoggetti centrale posizionato alle spalle dei sedili.









Plancia ed altri dettagli.
Meccanica, motore e performance
L’Alpine A110 S adotta un propulsore turbo benzina da 300 cv e 1800 cc (1798 per l’esattezza), posizionato posteriore centrale, in grado di sviluppare 320 Nm di coppia massima. Il motore 4 cilindri in linea, poi, spinge la vettura fino a 275 km/h su pista, con un’accelerazione 0 – 100 km/h in 4,2 secondi. Queste prestazioni, inoltre, sono possibili grazie alla già citata aerodinamica ma anche al telaio in alluminio specifico. Carrozzeria e sottoscocca dello stesso materiale, poi, sono rivettati e saldati. Questi aspetti, dunque, durante la guida si traducono in maggior equilibrio e rigidità strutturale che consentono, ad esempio, miglior percorrenza ed agilità tra le curve. Davvero notevole, infatti, la tenuta e la precisione durante la guida, caratteristiche che rendono l’Alpine A110 S piacevole e divertente anche a velocità non troppo alte.

Durante l’itinerario che ci ha portati da Como a Monza, poi, abbiamo provato anche le modalità di guida. In fase Normal con cambio automatico, l’Alpine A110 S è più “docile”. Inserendo la modalità Sport, invece, ci siamo divertiti con il cambio doppia frizione a 7 rapporti, preciso e con cambiate che avvengono in 260 ms (millisecondi). Il volante, piatto nella parte inferiore, poi, garantisce comodità durante la guida. Le palette del cambio, invece, non sono collegate ad esso, dunque quando si sterza con angolo maggiore bisogna abituarsi ad eventualmente spostare un po’ la mano. Dettaglio che, però non influisce sulla guida e sulla sterzata diretta. Notevole, poi, la distribuzione dei pesi, 44% anteriore e 56% posteriore. Infine, i freni ad alte prestazioni Brembo e gli pneumatici da 18″, su cerchi GT Race neri diamantati, completano il capitolo performance.









Volante, cambio e freni.
Da Como a Monza, guidando l’Alpine A110 S
La giornata in compagnia della sportiva francese è stata un’esperienza incredibile, sia per la piacevolezza della vettura sia per i luoghi in cui siamo transitati. Come anticipato, infatti, a bordo dell’Alpine A110 S abbiamo attraversato le zone limitrofe al Lago di Como, meta di numerosi turisti per le bellezze presenti. Dalla famosa cittadina che dona il nome al Lago, quindi, ci siamo diretti verso Cernobbio per poi attraversare l’altra sponda. Bellagio e Lecco, quindi, sono state alcune altre località del percorso formato da stradine e tornanti. Proprio in questo ambito, l’Alpine A110 S ha esaltato il proprio stile grintoso e la tecnica sopraffina, regalando emozioni e divertimento.











Qualche scatto sul Lago di Como.
Oltre alla guida, del modello francese si sono apprezzate la comodità durante le ore trascorse a bordo e le finiture interne. Insieme a quelle già citate, infatti, il carbonio ed altri particolari rendono l’Alpine A110 S un mezzo di alta gamma. Ovviamente non è l’auto ideale per viaggi lunghi, soprattutto d’estate, quando la temperatura esterna si unisce a quella del motore posizionato dietro ai sedili. L’abitacolo, se pur fornito di aria condizionata, infatti, “subisce” naturalmente il calore del propulsore. D’altronde, però, stiamo parlando di una vettura con prestazioni molto sportive e che emoziona per questo. Un ultimo aspetto rilevante riguarda i consumi, non troppo elevanti se si guida con parsimonia. Il nostro viaggio con l’Alpine A110 S, quindi, si è concluso all’interno dell’Autodromo di Monza, con uno scatto sotto gli alberi a ridosso della Parabolica.






Altre immagini dell’Alpine A110 S. La prima è stata scattata all’interno dell’Autodromo di Monza.
Si ringrazia Alpine Italia per la cortesia e la gentilezza.
[Autore articolo e prova: Alessio Zanforlin]
Fonti informazioni verificate:
- Alpine Italia: www.alpinecars.it
- Museo dell’Automobile di Torino: www.museoauto.com
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by azetamotori 4 Giugno 2023
Categorie
Auto sportive, Endurance, Esperienza, Formula 1, Motorsport, Racing, Test Drive