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Lancia Alfa 12 HP Sport, la prima auto da gara di Vincenzo Lancia

Nel 1908 anche il Marchio torinese intraprende la via delle competizioni. Così nasce la Lancia Alfa 12 HP Sport, il primo modello ideato per correre.

Lancia Alfa 12 HP Sport
La vettura, esposta presso la Collezione di Heritage Hub.

La grande storia sportiva della Casa torinese non è scritta soltanto nei Rally. La Lancia, infatti, è una delle poche realtà ad aver partecipato a differenti categorie e Campionati automobilistici. Un’esperienza che spazia dalla pista, grazie ai successi nel Mondiale Endurance ed in Formula Uno, fino ai Rally, in cui Lancia ha trovato il suo habitat naturale, appunto. Ma come è nato tutto questo? Tra gli ultimi anni del 1800 ed i primi del 1900, l’automobile è un mezzo nuovo, dunque ancora in fase di “sperimentazione” e di nicchia. Proprio per questi motivi, dunque, nascono le primissime gare al fine di migliorare la tecnica delle vetture ed incentivare l’immagine del proprio marchio, un po’ come oggi. Lancia, quindi, inizia la sua esperienza nel motorsport in questo contesto di fervore meccanico, preludio di una leggenda.

L’automobile: dal trasporto alle competizioni

Nei primi decenni del 1900 si inizia ad avere un cambio di mentalità per quanto riguarda l’auto. Inizialmente, infatti, il mezzo a quattro ruote è impiegato per il trasporto e, spesso, esclusività per ricchi o, in generale, personaggi altolocati. Questa mentalità permarrà ancora per molto, fino a ridosso degli anni ’30 quando si iniziano a creare vetture più economiche pensate per il popolo. Precedentemente, quindi, l’auto è per pochi. Nel 1901, però, ad esempio, si disputa il primo Giro d’Italia Automobilistico, manifestazione che vuole dimostrare come le auto siano affidabili, trasformandosi, però, in una gara. La “competizione” verrà vinta dalla FIAT con la 8 HP e dimostra come si inizia a concretizzare il concetto delle corse. La Lancia non è da meno.

fiat 500 topolino
La FIAT 500 “Topolino”, una delle prime vetture per il popolo.

Nel 1906 nasce l’azienda chivassese che, come primo modello, presenta la Lancia Alfa 12 HP, vettura anch’essa alla portata dei più agiati. Il nome è curioso, in quanto le auto del Marchio vengono chiamate in base all’ordine alfabetico greco. Questo, infatti, è un suggerimento di Giovanni Lancia, fratello di Vincenzo ed insegnante di lettere. Essendo la prima vettura in assoluto della Casa, perciò, si inizia con Alfa, per poi proseguire con Beta, Gamma e così via. Dopo appena due anni dalla fondazione, Lancia decide di intraprendere la strada delle competizioni al fine di incentivare il Marchio, su suggerimento di un suo fedele meccanico. Vincenzo, infatti, inizialmente vedeva le gare come un dispendio economico, tecnico e di tempo molto importante. Nel 1908, così, la Lancia Alfa 12 HP Sport rappresenta una svolta fondamentale per la storia della Casa.

Lancia Alfa 12 HP Sport, lo stile da gara

Così, come accade oggi per le vetture GT o nei Rally, dalla versione di serie deriva l’auto da competizione. Il modello 12 HP stradale, dunque, è alleggerito rimuovendo gli elementi superflui, quali la cabina posteriore ed i sedili dei passeggeri, ad eccezione di quello anteriore. Dalle 108 unità complessive realizzate in serie, Lancia si ispirerà per creare un modello efficace nelle competizioni. Permangono, perciò, alcuni dei principali materiali utilizzati sulla 12 HP iniziale, come il legno che ricopre diversi elementi. Esso, infatti, tra l’800 ed il ‘900 era largamente impiegato sia per finiture sia per componenti importanti. Sulla Lancia Alfa 12 HP Sport, ad esempio, il legno compare in alcune aree del telaio, oltre che cerchi e pavimento. Ma non solo. Questo materiale molto comune, inoltre, è utilizzato per le sospensioni.

Le sospensioni, a proposito, vedono un’innovativa tecnologia. Lancia, come molti sanno, si è distinta nei decenni per novità assolute. Fra queste i freni a tamburo anche sull’anteriore, la scocca autoportante e le sospensioni indipendenti della Lamda. In questo caso, esse sono anteriormente ad assale rigido con balestre longitudinali semi-ellittiche. Proseguendo, notiamo come l’acciaio sia l’altro materiale maggiormente adottato sulla carrozzeria, insieme ad alcuni dettagli in ottone. Sul frontale, ad esempio, la griglia per raffreddare il motore è posizionata verticalmente, in cui spicca il nome Lancia in corsivo in aggiunta alla targhetta inerente. Inoltre, nella parte alta, si ha un tappo svitabile al fine di inserire l’acqua del radiatore.

I concetti tipici dell’epoca

Proseguendo nell’analisi, si nota come la Lancia Alfa 12 HP Sport rispecchi molti aspetti comuni ed altrettante vetture del periodo storico. Agli albori, infatti, l’automobile era ispirata alla bicicletta, mezzo più diffuso ed impiegato per il trasporto. Dunque, meccanicamente si hanno molte somiglianze con la bici, se pur non sembra. Un primo elemento riguarda le ruote, strette ed alte esattamente come quelle di una bicicletta. Esse, inoltre, erano formate dal cerchio e da un copertone esterno, sostituibile in caso di foratura. Per questo motivo, anche la Lancia Alfa 12 HP Sport non ha le ruote di scorta bensì i copertoni, inseriti al posteriore.

E poi la trazione. Ancora ispirandosi alla bici, si pensava che il moto si dovesse tramettere sempre e soltanto al retrotreno. Questa idea, perciò, nella maggior parte dei modelli si concretizza con l’inserimento di due catene laterali che trasferiscono coppia alle ruote posteriori. Lancia, però, introduce un meccanismo nuovo, descritto in seguito. Stesso concetto della trazione, poi, per quanto riguarda i freni: anch’essi, infatti, sono posizionati al retrotreno. Ovviamente si parla della tipologia a tamburo, quindi con la presenza delle ganasce tramite azionamento meccanico. Volante, leva del cambio e freno a mano? A destra, in quanto bisognava porre attenzione alla distanza dal fosso o ai canali dei campi. Le marce, a proposito, sono formate da quattro rapporti in questo caso, inseriti mediante la leva più esterna. L’altro elemento, invece, aziona il freno a mano. Si hanno, poi, i tipici tre pedali per freno, frizione ed acceleratore.

Gli altri aspetti della Lancia Alfa 12 HP Sport

Un ulteriore elemento, comune alle auto dei primi anni, riguarda la manovella frontale per l’avviamento del motore. Quest’ultimo, quindi, è posizionato anch’esso anteriormente, in grado di sviluppare una potenza di 24 o 28 cv ed avente 2543 cc di cilindrata. I cilindri sono quattro in linea ed in ghisa, mentre il basamento è in lega d’alluminio. Come detto, il propulsore è alloggiato frontale e longitudinale, dunque si ha un cofano lungo a causa degli ingombri motore. Il vano, inoltre, si apre in maniera molto semplice, grazie a pochi fissaggi. Nel dettaglio, il cofano è incernierato nella parte centrale, consentendo l’apertura da entrambi i lati, oltre che nella zona più bassa. Inoltre, vi è una cintura che mantiene il cofano maggiormente saldo, insieme ai golfari laterali in basso rotabili per la chiusura effettiva. Lo scarico a “fetta di salame“, invece, è al posteriore.

Tornando a parlare della meccanica, la Lancia Alfa 12 HP Sport introduce un’innovazione rilevante. Infatti, sulla prima vettura da gara della Casa torinese si hanno i giunti cardanici, anziché le citate catene laterali. Posizionati sull’albero di trasmissione, essi sono una tecnologia brevettata da Vincenzo. Al posteriore, poi, troviamo il serbatoio della benzina disposto in orizzontale, al quale è collegata una pompetta in ottone posizionata a lato del pilota. Questa è utile alla pressione del carburante, la cui quantità di liquido è indicata da una lancetta sul serbatoio. Lo stesso materiale adottato per la pompetta, inoltre, è impiegato anche in altri elementi della vettura, come i mozzi ruota e le differenti targhette. L’abitacolo, invece, è altrettanto semplice. Si hanno, quindi, due sedili con un rivestimento imbottito e molto simili a quelli delle carrozze. Di fronte ad essi, nella zona bassa, poi, troviamo l’indicatore di temperatura dell’acqua.

Lancia Alfa 12 HP Sport: la carriera agonistica e Vincenzo Lancia alla guida

Concludiamo il nostro racconto descrivendo altre interessanti peculiarità. Come si nota, osservando la Lancia Alfa 12 HP Sport spicca la colorazione rossa, tonalità ufficiale dell’Italia nelle competizioni passate. Agni inizi del 1900, ogni nazione era identificata in gara da un colore specifico, concetto in parte mantenuto ancora oggi. Nonostante l’avvento degli sponsor, infatti, alcune Case mostrano il proprio colore nazionale anche attualmente. Un tempo, quindi, le vetture italiane erano verniciate di rosso, Lancia compresa, ciascuna delle quali con sfumature leggermente differenti. La Lancia Alfa 12 HP Sport, essendo modello da gara, denota questa caratteristica che molti sostengono derivi dalla FIAT 130 HP, auto vincitrice di un’importante competizione a Parigi nel 1907. Tornando alla vettura del nostra racconto, invece, essa è stata guidata da Vincenzo Lancia in persona, nel 1908.

Il 5 aprile di quell’anno, infatti, il pilota di Fobello (VC) conduce la Lancia Alfa 12 HP Sport durante la corsa di velocità Padova – Bovolenta, primeggiando con il piazzamento assoluto di classe. La competizione prevedeva un rettilineo di 20 km, in cui Lancia ha raggiunto la velocità media di 89 km/h. In seguito, il primo modello sportivo della Casa raccolse altre soddisfazioni. Ad esempio, nell’autunno dello stesso anno, il pilota americano William Hilliard ottiene il terzo posto assoluto nella Meadowsbrook Sweepstakes a Long Island. La competitività della vettura, poi, si esalta ancora con una rilevante vittoria a Savannah, in Georgia. In occasione della Light Car Race, infatti, la velocità media è di 93 km/h su 315 km. La Lancia Alfa 12 HP Sport, dunque, rappresenta l’essenza del Marchio torinese.

[Autore articolo: Alessio Zanforlin]

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