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“La Leggenda del Rally” diventa una docu-serie Sky

Tre puntate dedicate ad un mito di questo sport. “Lancia. La Leggenda del Rally” racconta il passato glorioso e vincente del Marchio torinese.

La Leggenda del Rally
La stampa della locandina.

Da anni molti chiedono a gran voce il ritorno di Lancia nelle corse. In particolare, la richiesta riguarda i Rally, ambito in cui la Casa torinese, nata inizialmente a Chivasso, ha scritto pagine epiche. Dal primo Titolo del 1972 ai grandi successi con il “Deltone“, la Lancia ha saputo esprimere e trarre il massimo da questo sport. Le vittorie, infatti, sono arrivate grazie all’unione tra uomini e mezzi unici, come Cesare Fiorio ed il Team Martini Racing. Riguardo le vetture, tutti ricordiamo la Stratos e, successivamente, la serie di Delta, appunto con gli iconici colori Martini. E allora ecco Lancia. La Leggenda del Rally” su Sky, raccontata in una docu – serie inedita e presentata il 29 maggio all’Heritage Hub.

Lancia, nata per correre

Un nome, un mito. Partendo da lontano, la Casa italiana viene fondata da Vincenzo Lancia nel 1906, inizialmente specializzandosi nel settore delle auto di lusso. Questo concetto, infatti, verrà portato avanti negli anni, tant’è che ancora oggi diversi modelli storici sono ritenuti tra i più eleganti di sempre. Aprilia, Flavia e Flaminia sono solo alcune delle creazioni Lancia entrante nell’élite delle auto più belle. Già, proprio la raffinatezza e la cura dei dettagli diventano un altro punto di forza della Casa. In particolare, questo è migliorato ed ampliato grazie alle gare, ambito in cui, inizialmente, Vincenzo Lancia non guarda con interesse. Le competizioni però, ancora oggi, offrono un modo per creare pubblicità al marchio e migliorare i propri prodotti, sia a livello meccanico che motoristico.

La Leggenda del Rally
La Lancia 12 HP “Alfa” Sport, prima vettura da gara del Marchio, esposta a Heritage Hub.

Così, nel 1908 debutta la Lancia 12 HP “Alfa” Sport, modello da gara della Casa derivato dalla prima automobile stradale prodotta precedentemente. Guidata da Vincenzo in persona, l’auto diventa subito un mezzo meccanicamente avanzato, grazie, ad esempio, all’albero con giunti cardanici. Questa tecnologia, tra l’altro, è stata brevettata per la prima volta da Lancia. Dunque, tra innovazioni ed ingegno, la 12 HP “Alfa” Sport ottiene la prima vittoria nel 1908 proprio con il fondatore alla guida. Il successo arriva nella gara di velocità Padova – Bovolenta, con la media di 89 km/h, impressionante al tempo. Il nome “Alfa“, invece, è dato su consiglio di Giovanni, fratello di Vincenzo, insegnante di greco e latino che propone di battezzare i modelli Lancia in ordine alfabetico.

Dal lusso alle gare

Oltre alla vittoria appena citata, la 12 HP “Alfa” Sport otterrà altri risultati rilevanti che, da quel momento, porteranno Lancia ad essere protagonista nelle competizioni. Ad esempio, nel 1950 nasce il Mondiale di Formula Uno, Campionato in cui la Casa corre fino al 1955, quando scompare Alberto Ascari. Il pilota italiano, infatti, era il personaggio di spicco nelle gare per Lancia, la quale, dopo l’incidente di Monza, decide di abbandonare il Mondiale, vendendo tutto a Ferrari. La D50, monoposto del ’55, tra l’altro, crea scalpore per i serbatoi laterali della benzina, innovazione che consente di risparmiare tempo al pit stop. Le esperienze in pista di Lancia, però, proseguono poi, ad esempio, con modelli come Beta Montecarlo Turbo, LC1 e LC2.

D50, Beta Montecarlo Turbo e LC2.

Dopo aver trionfato anche nel Campionato Internazionale Endurance (attuale WEC), Lancia abbandona definitivamente i cordoli nell’86, quando disputa le ultime due gare con la LC2. Da quel momento, infatti, la Casa decide di concentrarsi solo ed esclusivamente sui Rally, dove era già impegnata dagli anni ’70. Proprio questo contesto diventa l’habitat naturale di Lancia, come dimostrano gli 11 Mondiali vinti (12 calcolando anche il Titolo Internazionale della Fulvia nel ’72). Le imprese nei Rally, quindi, sono descritte grazie alla docu – serie Sky “Lancia. La Leggenda del Rally“, tramite personaggi ed auto del tempo.

“La Leggenda del Rally”

Neve, fango, sabbia, asfalto. Nulla fermava le creature della Lancia che, nei Rally, vivono un’epoca d’oro. Proprio quegli anni, raccontati già dalla mostra “The Golden Age of Rally“, infatti, hanno rappresentato il massimo splendore dell’Italia e della Casa torinese. Come descritto anche nella docu – serie di Sky Italia, tutto ha inizio con una “piccola” Fulvia HF, dipinta di rosso come la tradizione vuole per le vetture italiane. Proprio quella berlina di dimensioni ridotte e con il cofano nero per evitare il riflesso del sole, scriverà il capitolo iniziale della storia Lancia nei Rally. Nel 1972, la trazione anteriore della vettura si comporta strepitosamente bene sulle Prove Speciali (PS) del Rally di Montecarlo. Quell’efficienza si trasforma in vittoria grazie a Sandro Munari e diventa trampolino di lancio verso il Titolo 1972.

La Leggenda del Rally
La Fulvia HF di Sandro Munari.
La Leggenda del Rally
Il cofano nero e la targa del Rally di Montecarlo 1972.

Ad un certo punto, però, la Fulvia ha bisogno di una vettura erede, ancora più efficace e, soprattutto, potente, per sbaragliare la concorrenza. Così, sul finire del 1974 viene introdotta la Lancia Stratos, modello estremo per linea e meccanica. La nuova creatura, disegnata da Bertone tramite la matita di Marcello Gandini, adotta il famoso motore V6 Dino Ferrari, mentre le forme sono assolutamente futuristiche. Aerodinamica e leggerezza sono alla base del modello, oltre alla buona versatilità sia di guida che di manutenzione. Tutti questi aspetti, uniti agli aneddoti, sono raccontati al meglio nel primo episodio della serie. Le storie, infatti, sono descritte grazie ai personaggi del tempo, come Cesare Fiorio, il grande Direttore della Squadra Corse Lancia.

La Leggenda del Rally
La Stratos “Alitalia” esposta a Heritage Hub.

L’unione con FIAT, raccontata in “La Leggenda del Rally”

La storia prosegue con quello che, per molti, è stato un momentaneo affronto alla Lancia. La Casa, infatti, con la Stratos ottiene 3 Titoli Mondiali, di cui il primo del ’74 anche grazie alle gare disputate con Fulvia e Beta Coupé. Il modello, quindi, è inarrestabile e vede nella FIAT 131 la sua diretta rivale. Proprio la FIAT, sul finire degli anni ’70, acquisisce Lancia. Questo ha come risultato che, per un certo periodo, le due rispettive Squadre Corse si danno battaglia all’interno dello stesso Gruppo. La Lancia, come detto, è inarrestabile ma, ad un certo momento, FIAT decide di tornare a dar voce ad un modello di serie, puntando solo sulla 131. Anche per motivi commerciali, quindi, la Stratos chiude la carriera nei Rally e la squadra “HF” (High Fidelity) si unisce a FIAT.

L’evoluzione di Lancia nei Rally, dopo la FIAT 131.

La 131 Abarth, dunque, sarà la nuova auto di punta per Torino, fino a quando, nei primi anni ’80, inizia, probabilmente, il periodo di massimo splendore Lancia. L’apripista sarà la Delta 037, dove il nome riprende il codice di progetto, derivata dalla Beta Montecarlo Turbo e vincitrice del Mondiale ’83. Il Gruppo B, poi, vedrà la Delta S4 come erede, fino all’86, quando il secondo tragico incidente ferma la categoria più estrema. Dall’87, perciò, debutta la Delta Integrale nel Gruppo A, ovvero colei che, in diverse versioni (4WD, 8v, 16v…), regalerà 7 Titoli consecutivi alla Lancia. In realtà, se non si fosse bannato il Gruppo B, nell’87 avrebbe debuttato la ECV2, il prototipo successivo alla S4 ma rimasto tale. Nelle scene di “Lancia. La Leggenda del Rally”, compare anche Miky Biasion, uno dei maggiori protagonisti di questo periodo magico, nonché bicampione del Mondo.

L’evento di presentazione “Lancia. La Leggenda del Rally”

Conclusa la parte più “storica” di Lancia, chiudiamo l’approfondimento parlando della serata in Heritage Hub, il luogo dedicata alla Collezione del Gruppo FIAT. Proprio questo spazio espositivo, ritenuto mistico da molti appassionati, ha ospitato la presentazione della serie Sky, iniziata intorno alle 18 con l’ingresso dei primi invitati. Tanti i personaggi illustri che hanno creato la storia Lancia. Oltre al già citato Biasion, infatti, erano presenti gli ingegneri Limone e Lombardi, tra i maggiori esponenti delle creazioni torinesi. La serata, quindi, si è aperta con l’accoglienza da parte di Roberto Giolito, Responsabile di Heritage che ha descritto lo spazio espositivo ed accolto gli ospiti.

La Leggenda del Rally
Un momento della presentazione.

L’evento, poi, è proseguito con l’introduzione della docu – serie da parte della produzione Sky, ringraziando tutta la squadra di lavoro e raccontando come è nata l’idea. Nelle tre puntate, quindi, si descrivono storie, aspetti ed aneddoti del mito Lancia, tramite piloti, giornalisti ed x membri del grande Team. La serata ha poi lasciato spazio al primo episodio del documentario, durato circa un’ora, per infine concludere con un buffet di chiusura. Ai lati del palco, inoltre, sono stati posizionati i modelli icona per Lancia, ovvero Fulvia HF, Stratos, 037 e Delta Integrale. “Lancia. La Leggenda del Rally” racconta quanto l’Italia fosse ai vertici in quel periodo ed ispirazione per tutti, esaltando ancora oggi grazie alle illustrazioni ideate da Sky.

Alcune immagini prima dell’evento.

[Autore articolo: Alessio Zanforlin]

Fonti informazioni verificate:

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